
“Ogni giorno in Italia una persona perde la vista da un occhio a causa di lenti indossate troppo a lungo o in modo scorretto. Bisogna rispettare regole generali e fare particolare attenzione al mare e in piscina”. E per evitare infezioni, “meglio evitare di utilizzarle per fare il bagno o scegliere quelle monouso, togliendole appena possibile”.
“Nelle piscine – spiega Piovella- è difficile mantenere in equilibrio sterilità e pulizia dell’acqua. E’ facile fare errori nel dosaggio del cloro e si può quindi avere troppo disinfettante, che può irritare l’occhio, o troppo poco. In questo caso la disinfezione non è attuata e la piscina è una cultura di germi. E poiché’ lo sfregamento della palpebra con la lente può provocare microlesioni sullo strato superficiale della cornea, si crea un varco attraverso cui i germi colonizzano l’occhio”.
Idem quando si va al mare “dove vento e sole tendono ad asciugare il film lacrimale. A questo si aggiunge che la sabbia, se entra nell’occhio, può sfregare l’epitelio, creando anche qui un passaggio facilitato per i batteri”. Se in queste occasioni, dunque, non si può fare a meno delle lenti, conclude l’esperto, “meglio buttarle dopo il bagno, perché si impregnano di acqua e germi”. Inoltre, aumentare il controllo della lubrificazione dell’occhio. “Quando è scarsa, come accade al 45% delle donne over 45, le lenti sono sconsigliate”.
